TREKKING
METRI DI DISLIVELLO
QUOTA DI PARTENZA
QUOTA MASSIMA
CHILOMETRI A/R
Lo Jbel Toubkal (4.167 metri) si trova a circa 60 km da Marrakech, nel Parco Nazionale del Toubkal, ed è la montagna più alta della catena montuosa dell'Alto Atlante.
La conquista della vetta è una sorta di "mini-spedizione" con guide, muli e portatori, enormemente facilitata dalla presenza dei rifugi Les Mouflons e Toubkal CAF a metà strada.
La salita è spesso sottovalutata in quanto è "una semplice camminata". In realtà il dislivello, il clima e il lungo percorso colgono impreparati molti neofiti...
ATTENZIONE: di seguito vi descriviamo un percorso di tipo escursionistico EE (Escursionisti Esperti). In presenza di neve e ghiaccio, la difficoltà può diventare F (Alpinistica Facile)
Day 0
Transfer Marrakech - Imlil
/
Pernottamento a Imlil
Day 1
Imlil - Refuge Les Mouflons
+1450 m
Mulattiera. Pernottamento in rifugio
Day 2
Refuge Les Mouflons - Jbel Toubkal - Imlil
+1100 m
-2550 m
Sentiero fino in vetta
Il Refuge Les Mouflons organizza: il servizio taxi da e per Marrakech, la sistemazione a Imlil, il servizio guida, il trasporto con muli e, ovviamente, il pernottamento con mezza pensione in rifugio. Noi ci siamo affidati a loro (tranne che per il pernottamento ad Imlil), ciò rende la logistica molto più semplice ed economica.
Dopo aver vissuto la vivace e caotica Marrakech ci spostiamo ad Imili. I 40 km di tragitto ci introducono in una nuova realtà. Lentamente i colorati palazzi dai tetti piani lasciano spazio prima a strutture fatiscenti e poi alla catena montuosa dell’Atlante.
Cambiano anche le persone: i bambini hanno lasciato le gonne delle mamme per rincorrere le macchine sull’unica strada asfalta che abbiano mai visto. E cambiamo anche noi.
Abbiamo imparato infatti che ogni taxista ti carica e parte avendo una vaga e poco chiara idea della meta... Sulla strada non ci sono cartelli e Mohammed, il nostro autista, risponde “sì” ad ogni domanda fatta in 4 lingue diverse. Quindi presto ci rassegniamo, ci godiamo il viaggio e assumiamo il loro atteggiamento “inshallah”.
Capiamo di essere prossimi all’arrivo solo dalle animate telefonate di Mohammed. Quando con la sua macchina si inerpica per una stretta e tortuosa strada sterrata non possiamo fare altro che dedicarci a fare video suggestivi da lasciare ai posteri.... nel caso non tornassimo vivi.
Ma la nostra fiducia è stata ben riposta e Mohammed ci lascia nelle mani di Said. L’impatto è forte: siamo in un piccolo agglomerato di case che sorgono su stalle e pollai. Niente auto, solo asini e bambini che scorrazzano scalzi tra la polvere.
Chiacchieriamo con Said sorseggiando il the che ci ha offerto. Siamo nel posto giusto, lontani dai patinati hotel turistici, ma capiamo nuovamente di avere usanze e modi diversi. Said continua a portare the e stare con noi fin quando non siamo noi ad alzarci e andarcene... lo capiamo solo dopo un’ora... e circa un chilo dei loro snack!
AAA Attenzione: se vi offrono delle palline che sembrano biscottini mischiate ad arachidi tostate è tassativo mangiarle insieme! La combo dolce e salato è da ammissione a Masterchef!
Dislivello: +1450 metri
Tempo: 4 / 5 ore
Km: 13
Niente sveglia per il primo giorno di cammino. La nostra guida Rachid arriva alle h 9, praticamente metà mattinata per noi alpinisti dal sonno leggero... e per il muezzin, la cui giornata inizia alle 5.
Sono infatti 5 le preghiere imposte dall’Islam sunnita (salat): all’alba, a mezzogiorno, nel pomeriggio, al tramonto e di notte. Ciò significa che anche nel villaggio più povero e arroccato del Marocco ogni mattina un gallo si sveglia e sa che deve anticipare l’alba se vuole battere il muezzin.
Caricato il mulo, attacchiamo a camminare, attraversando i villaggi periferici di Imlil. Il nostro percorso non parte dal canonico punto di attacco dei viaggi organizzati. Abbiamo deciso di pianificare da soli la salita, appoggiandoci al Rifugio Le Mouflons per trovare la guida. Dal 2019 è infatti obbligatorio essere accompagnati da una guida locale e la frontiera all’inizio del parco nazionale ne verifica la presenza... oltre a chiedervi i passaporti!
Da Dar Arghen Family Lodge di Imlil imbocchiamo un sentiero che in circa un'ora ci porta a un vasto e roccioso pianoro alluvionale. Attraversiamo il pianoro e, giunti al fondo, prendiamo una mulattiera che sale sulla sinistra del vallone fino al piccolo borgo di Sidi Chamharouch (2350m). Qui attraversiamo il fiume e continuiamo a salire lungo la mulattiera che passa ora sul lato destro del vallone fino a giungere in vista dei rifugi.
il facile sentiero da Imlil al Refuge Les Mouflons è percorribile in 4:30 ore, ma solo se resisti lungo il tragitto all’acquisto di:
Noi siamo riusciti a superare queste tentazioni, oltre ad evitare le pause the e il pranzo di 5 portate. Arriviamo così al rifugio alle 13:30 in tempo per goderci ancora il pomeriggio di sole e riposarci.
Durante la nostra permanenza in rifugio abbiamo compreso a pieno il significato del “hai quel che paghi”. Abbiamo scelto di prendere una stanza doppia con i servizi in comune e la mezza pensione standard. Quindi:
A parer nostro questo è stato più che sufficiente (e negli standard di qualità-prezzo per i rifugi di montagna).
Con un budget più alto è possibile mangiare ad oltranza dal pomeriggio fino al mattino dopo, ma secondo noi questa scelta aumenta solo la probabilità di fallimento il giorno dopo.
Non possiamo dirvi come sia stata l’alba dalla vetta del Toubkal, perché a quell’ora dormivamo. Ma dai rumori molesti provenienti dal refettorio siamo certi che in tanti lo sappiano. Quando Rachid ci ha esposto il piano per l’ascensione con partenza alle 3/3,30 del mattino abbiamo aperto le contrattazioni strappando una partenza alle 5:30, con la promessa di farlo tornare a casa prima della preghiera del pomeriggio.
Alle 5:15 attacchiamo a camminare guadando il torrente dietro il rifugio, poi iniziamo a risalire nella penombra la lunga pietraia. La scelta di ritardare la partenza si rivela vincente: iniziamo il tragitto con passo lento e costante, così quando giunge la brezza fresca che annuncia l’arrivo dell’alba, siamo caldi per accelerare l’andatura.
A quota 3500, a circa metà percorso, Rachid comprende di aver ben riposto la sua fiducia. Siamo ben equipaggiati, allenati e abituati all’alta quota, anche grazie alla recente salita al Kilimanjaro.
Purtroppo in Marocco, come in Tanzania, sono molti i turisti che si improvvisano alpinisti. Ricordatevi:
Dopo il tratto iniziale il vallone si fa più ampio ed il sentiero ben marcato. Si sale fino al Tizi n’Toubkal (3940m), il passo che precede la vetta. Dal colle il sentiero svolta a sinistra (NE) e segue il crinale fino in cima. Gli scorci che precedono la cima sono solo un preludio dell’emozionante ambiente che circonda la nostra meta.
Jbel Toubkal, “La vetta da cui si vede tutto”, ci ripaga di tutti i km camminati. L’entusiasmo è alle stelle e i panorami desertici dell’Alto atlante sono un unicum del nord Africa.
Dislivello: -2550 m
Tempo: 6 ore
Km: 20
Verso le h 8:30 decidiamo che è tempo di levare le tende. Stringiamo i lacci delle scarpe da trail running e iniziamo a correre giù dal sentiero sotto gli occhi increduli degli escursionisti meno esperti.
Alle h 9:30 siamo al rifugio, ci cambiamo e ci concediamo una breve pausa per mangiucchiare qualcosa. Poi di nuovo giù, correndo ovviamente.
Rientriamo a Imlil alle h 14:30, soddisfattissimi, ma con la gola arsa dal sole e il corpo ricoperto dalla polvere rossastra del Toubkal.
VUOI LA TRACCIA GPS?